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Into the wild (3′ parte)

Chiudo la mia personale trilogia di riflessione su Into the Wild con quest’articolo critico scritto da me e pubblicato nella sezione cinema di tesionline.

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“La felicità è reale solo quando è condivisa…” Con queste parole si chiude un film magnifico firmato da Sean Penn e vincitore della sezione Premiere della Festa del Cinema di Roma. Queste parole mi hanno colpito come una scarica elettrica, e non perché fossero particolarmente belle o chissà. Perché da quel momento tutto mi è parso più chiaro.
Into the Wild è un film splendido. La regia lirica di Sean Penn, le musiche discrete e penetranti di Eddie Vedder, la storia di una ribellione e di un viaggio che tutti noi vorremmo fare, ma che non abbiamo il coraggio di intraprendere. Christopher McCandless ha avuto quel coraggio e ha seguito fino in fondo la sua vocazione. Ha viaggiato senza soldi, ha conosciuto uomini e donne, ha preferito la solitudine dell’Alaska ed è morto solo. Il suo viaggio ha illuminato lo spettatore, lo ha reso cosciente dell’artificialità del mondo in cui vive, lo ha fatto ricongiungere per un po’ con l’autenticità della Natura e dei rapporti umani.
Eppure Into the Wild rimane a mio avviso un capolavoro mancato. E la sua mancanza, paradossalmente, risiede proprio nel personaggio protagonista, quel Chris McCandless interpretato da Emile Hirsch. Non per colpa dell’interprete, ma per colpa del suo fascino. Sean Penn vede in McCandless un personaggio quasi mitico, un’icona della rabbia giovane e della ricerca della purezza, arriva a “venerarlo” cinematograficamente. Costruisce il film su di lui, non lo perde un attimo e lo segue fino in fondo. Lo guarda dolcemente arrendersi di fronte alla forza prorompente della natura selvaggia… leggi tutto

Togliete tutti i condizionali e sostituiteli con l’indicativo e avrete la mia recensione di Into the wild. A onor del vero mi aspettavo qualcosina in più, ma il film è comunque splendido. Da vedere e poi confrontare con un film magnifico che ha qualcosina in più… Cinque pezzi facili di Bob Rafelson.

Into the wild

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Cresce (almeno per me) l’attesa per l’imminente uscita del film di Sean Penn “Into the Wild”, nelle sale italiane dal 25 gennaio con il titolo “Nelle terre selvagge”. Il Film, che ha vinto la sezione Premiere della festa del cinema di Roma, narra la storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all’interno della natura selvaggia. Un viaggio alla ricerca della libertà che va controcorrente rispetto alla ricerca sempre più spasmodica del benessere materiale e del successo che contraddistingue la nostra generazione. Un film che “potrebbe” (non avendolo ancora visto e non fidandomi dei critici) rappresentare una specie di rito purificatorio per coloro (forse anch’io) che non avranno mai il coraggio di intraprendere un simile viaggio. Speriamo davvero in un’esperienza catartica!

Il film è liberamente ispirato al romanzo di Jon Krakauer “Nelle Terre Estreme”, ed è interpretato da Emile Hirsch.

CONSIGLIATO!